Oristano è nota come la Città della Ceramica (riconoscimento ministeriale) per il ruolo di primo piano che la sua produzione ha ricoperto nei secoli.
La città grazie alle sue condizioni ambientali favorevoli, una piana alluvionale ricca di materie prime come l’acqua, le argille e la macchia mediterranea, utilizzata come combustibile per i forni ha visto l’antico mestiere arrivare fino ad oggi dai tempi più remoti con produzioni artigianali di valore.
Testimonianze di produzione ceramica nel territorio sono note dalle epoche più antiche (IV millennio a.C.), mentre i primi documenti scritti a riguardo risalgono al Medioevo. Nel 1692 viene redatto lo statuto del gremio (corporazione) dei figoli che regolava l’attività e tutelava le forme tipiche degli oggetti prodotti.
Nel centro storico della città, la cui testimonianza del quartiere dedicato ai figoli, su brugu de sos congiolargios risale al XVI secolo, è possibile ammirare ricchissime testimonianze della storia della ceramica di Oristano, insieme alle produzioni dei maestri contemporanei.
Oltre ai punti descritti nell’articolo, la visita può continuare previo appuntamento presso i laboratori dei ceramisti.
- C.M.A. Ceramiche Maestri d’Arte (via Cagliari, 139 – tel. 0783 358103)
- Caterina Porcu – Luce Buio (via Monte Gonare, 34 – 340 8937431)
- Margherita Giovanna Pilloni (via F. Crispi, 29 – 0783 303980)
- Valentina Pisu (Via Othoca, 30 – Via Vittorio Veneto, 55/B – 328 9475516), attualmente in fase di restauro
- Ceramiche Manis SNC (Via Neapolis, 15 – 0783 73231)