Itinerari

Oristano Capitale Giudicale

L’itinerario “Oristano capitale giudicale” prevede il passaggio lungo le strade un tempo occupate dalle mura e dalle alte torri medioevali. È possibile seguire l’intero itinerario rilevando i passaggi dentro e fuori le mura.

Da Piazza Roma a via Mazzini passando per via Solferino, piazza Manno, via Cagliari, via Diego Contini e terminando il viaggio con lo studio del plastico della città, esposto nel Museo Antiquarium Arborense, al fine di dare una visione d’insieme dell’intero sistema di difesa della capitale medievale.

1

Torre di Mariano II

📍 Piazza Roma

In Piazza Roma si trova la Torre di Mariano II (anche detta di San Cristoforo). Il primo documento, in cui appare la denominazione Torre de Port’e Ponti, è dell’anno 1500, mentre nelle delibere comunali dei secoli XVI-XX viene menzionata come Torre di San Cristoforo, da un retablo che un tempo era custodito al suo interno.

La torre è l’elemento più significativo tra i pochi tratti residui della cinta muraria costruita dal giudice arborense Mariano II alla fine del XIII secolo. In essa si apriva l’ingresso settentrionale della città, connesso con la via, nota già in età romana e utilizzata nel medioevo, che si dirigeva verso il nord dell’Isola.

2

Cinta muraria medievale

📍 Via Sant’Antonio

La cinta muraria di cui oggi si trovano poche rovine, si presentava con un perimetro irregolarmente circolare, esternamente demarcato dalle odierne vie Mazzini, Solferino, Cagliari e Contini, fino a chiudersi nell’attuale piazza Roma. Lungo l’intera muraglia vi erano quattro porte d’ingresso e 28 torri di guardia. A nord si apriva la Porta Manna o Porta Ponti, a est era situata una delle due porte minori, chiamata Portixedda, ad ovest vi era una piccola apertura, in coincidenza del presente imbocco di via Sant’Antonio con via Cagliari, detta Porta Sant’Antonio. Infine la Porta Mari, l’ingresso principale della città giudicale, dal quale si poteva andare verso sud a Santa Giusta e verso sud-ovest al porto e al mare.

3

Hospitalis Sancti Antoni

📍 Via Sant’Antonio

L’ospedale è menzionato nel testamento del giudice d’Arborea Ugone II de Bas-Serra, datato 1335, nel quale il sovrano ordinava esplicitamente il rispetto dell’offerta abitualmente elargita sia all’ospedale di San’Antonio intra muros che a quello di San Lazzaro extra muros: entrambe le strutture erano all’epoca adibite all’assistenza dei malati e dei lebbrosi.

NNel XIX secolo i vecchi locali dell’ospedale di Sant’Antonio furono destinati alle Pie Maestre Venerine, che aprirono nel 1866 il primo Asilo Infantile della città. Attualmente l’edificio è sede della Biblioteca e Pinacoteca Comunale.

4

Chiesa e Monastero di San Francesco

📍 Via Duomo, 10

Il convento di San Francesco, citato nel testamento del giudice d’Arborea Ugone II del 1335, fu testimone di importanti momenti storici della vita politica e religiosa del giudicato d’Arborea.

Nel refettorio dei frati erano infatti solite riunirsi le massime autorità del regno arborense e nella stessa aula venne firmato il trattato di pace nel 1388 tra Eleonora e il re catalano-aragonese. Nella chiesa trova collocazione particolare il celebre crocifisso, detto di Nicodemo, scultura policroma, creduta in prevalenza di scuola valenzana e di sicura ispirazione renana, datato 1300.

5

Cattedrale

📍 Piazza Duomo

Esempio di Cattedrale suburbana, il Duomo della Vergine Assunta presenta oggi parte dell’annessa area funeraria dell’antica chiesa.

Il primo documento attestante l’esistenza della chiesa intitolata a Santa Maria è datato 20 febbraio 1192. Il Duomo attuale, costruito all’interno secondo gli schemi di un elegante barocco piemontese negli anni 1729-1745, custodisce la cappella con le reliquie di Sant’Archelao, patrono della città e della diocesi.

6

Torre di Portixedda

📍 Via Mazzini 

La porta di levante, denominata Portixedda, si apre nell’angolo in cui la cinta muraria di nord-est si unisce con quella di sud-est.

La torre, posta di fronte all’attuale via Mazzini, a base circolare al cui lato si apriva una porta per le sortite verso il borgo o il territorio detto “la Maddalena”. La torre fu edificata dal giudice d’Arborea Mariano II tra il 1290 e il 1293, all’epoca della costruzione delle torri maggiori di San Filippo (ubicata nell’odierna piazza Manno e demolita nel 1907) e di San Cristoforo (nell’attuale piazza Roma).

7

Castello giudicale, Torre di San Filippo e Porta Mari

📍 Piazza Manno

La residenza dei sovrani arborensi ad Oristano, menzionata per la prima volta nel 1263, era all’interno del castello giudicale situato nel settore meridionale della città, limitato all’esterno dalla cinta muraria meridionale e, all’interno, dalle vie di San Saturno e di Porta Mari, nel punto in cui quest’ultima si estendeva a formare la piazza de Sa Majoria, l’attuale piazza Manno.

Il castello e l’adiacente Porta Mari, usati in seguito come caserma e prigione, furono abbattuti all’inizio del 1900 per far posto, nella piazza, alle carceri giudiziarie.

8

Palazzo Parpaglia - Museo Antiquarium Arborense

📍 Via Parpaglia 37

Il Museo Archeologico Antiquarium Arborense, ospitato all’interno dello storico Palazzo Parpaglia dal 1992, è uno dei pochi musei in Sardegna a disporre di una sezione espositiva dedicata ai non vedenti e agli ipovedenti, dove è possibile comprendere i dettagli di alcuni fra i più bei manufatti esposti al Museo o facenti parte del patrimonio culturale cittadino.

L’Antiquarium Arborense custodisce una vasta raccolta archeologica di pezzi antichissimi risalenti a varie epoche, un patrimonio di circa diecimila beni culturali e archeologici.