Itinerari

L’Oristanese: tra acqua e cultura

Esplora l’affascinante fusione di acqua e cultura nell’area di Oristano, dalle ampie lagune di Cabras e Santa Giusta, ricche di ecosistemi diversificati, all’antico santuario nuragico di Santa Cristina. Scopri i segreti terapeutici delle storiche terme di Fordongianus e ammira la grandiosità della Diga di Santa Chiara, casa del più grande lago artificiale d’Europa. Questo coinvolgente itinerario attraverso le acque e i tesori culturali di Oristano, nato dalla collaborazione tra la Fondazione Oristano e il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Cagliari, promette un viaggio tra ricchezza storica, meraviglie naturali e un fascino senza tempo.

Il progetto portato avanti è stato realizzato durante l’insegnamento di Percorsi culturali e turistici  tenuto dal Professor Mantanelli nel corso di laurea in Economia e Gestione Aziendale (indirizzo EGST) attivato presso il Consorzio UNO, dagli studenti Martina Veronica Leoni, Luisa Liliana Loi, Luca Contu, Lara Vigo e Laura Gungui.

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Stagno di Cabras

Lo Stagno di Cabras si trova a nord del Golfo di Oristano, nella penisola del Sinis. È lo stagno più grande d’Europa, si estende per 2200 ettari, e uno degli ecosistemi palustri più ricchi del Mediterraneo.

All’interno dell’area naturalistica si possono ritrovare molte specie di uccelli acquatici, tra cui il fenicottero rosa, e diverse varietà di pesci di acqua dolce, di laguna e di acqua salata. L’area è caratterizzata dalla presenza del falasco, specie botanica fondamentale per la costruzione delle capanne, residenze temporanee dei pescatori, e dei fassonis, imbarcazioni per navigare lo stagno.

is fassonis nel lago di santa giusta

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Stagno di Santa Giusta

Lo stagno di Santa Giusta è il terzo stagno sardo per estensione (800 ettari). È alimentato da vari canali agricoli e da alcuni piccoli bacini secondari, tra i quali Pauli Majori e Pauli ‘e Figu.  Lo stagno rappresenta una delle zone umide più importanti d’Italia ed è stato dichiarato nel 1978 zona umida di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar.

È rinnomato per l’uso dei fassonis; imbarcazioni tradizionali realizzate con fascioni di canne risalenti all’epoca fenicia utilizzate per la pesca (soprattutto del muggine) e come mezzo di trasporto. Oggi il loro utilizzo è limitato alla regata che si svolge ogni anno la prima domenica di agosto.

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Santuario nuragico di Santa Cristina

Il Santuario nuragico di Santa Cristina si trova su un caratteristico altopiano basaltico, nella regione storica del Guilcer, tra ulivi millenari e imperturbabili querce da sughero.

Il pozzo sacro è stato utilizzato dai popoli della civiltà nuragica per il culto della Madre terra che veneravano attraverso il prezioso elemento che meglio rappresenta la vita, l’acqua nei mesi di marzo e settembre, il sole penetra dal vano scala e illumina completamente lo specchio d’acqua. In queste giornate il visitatore gode di uno spettacolo unico: il riflesso dei raggi del sole crea due ombre speculari, una sull’acqua e una a testa in giù visibile sulla parte superiore del vano.

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Terme di Fordongianus

Le antiche terme di Fordongianus sono localizzate nella riva sinistra del fiume Tirso. Il complesso presenta radici antiche, risalenti alla preistoria, dove prenuragici e nuragici utilizzavano tali acque per curarsi in quanto considerate sacre.

Nel periodo romano, le Terme divennero un centro di benessere e socialità dove era possibile curare la salute fisica e mentale. Questo sito venne poi abbandonato e durante il Medioevo vennero demolite parte delle strutture per la realizzazione di luoghi di culto. Ancora oggi scorrono acque ad alte temperature (56 gradi) con effetti benefici sull’organismo e il complesso è costituito da due stabilimenti.

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La Diga di Santa Chiara

La Diga di Santa Chiara è un’opera progettata dall’ingegnere Angelo Omodeo e costruita dalla Società Imprese Idrauliche ed Elettriche tra il 1918 e il 1924. La costruzione di questo sbarramento ha dato vita al più grande lago artificiale d’Europa. Fu costruita successivamente una nuova diga che generò l’innalzamento delle acque e sommerse foreste, nuraghi e il paese di Zuri, che venne successivamente ricostruito.

I fondali del Lago Omodeo sono uno scrigno ricco di tesori nascosti quali: tombe di giganti, domus de janas, un insediamento prenuragico, una foresta tropicale fossile con alberi di 20 milioni di anni e ossa di animali estinti.